Ancelotti sul Milan: la gente ha fame, contento di vedere San Siro così

Un pre-campionato da dimenticare con una sola vittoria, quella sul Chelsea. Fischi durante l’Audi Cup dove è arrivato ultimo ed un’estate che rischiava di compromettere anche il resto della stagione. Ma Carletto Ancelotti è uno che le partite che contano le sbaglia difficilmente e così la partita da vincere, la Supercoppa tedesca contro il Borussia Dortmund, l’ha vinta.

Dopo poche ore era già nella sua casa di Monaco per godersi il Community Shield tra Arsenal e Chelsea perché “il calcio è, prima che il mio lavoro, la mia vita. E la vita, se non la vivi con passione e senti- mento, che vita è?” come lui stesso ha detto.

Un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport e che possiamo leggere sulle pagine dell’edizione cartacea in edicola oggi, lunedì 7 agosto. Tra i tanti temi affrontati, dalle favorite per la Champions League al trasferimento di Neymar, non potevano mancare battute anche sul campionato italiano e sul Milan: “La Juve ha vinto sei tito­li consecutivi, ovvio che sia an­cora la favorita” dice Carletto.

Poi il passo che più interessa ai tifosi rossoneri: “Mi fa piacere vedere che sia tornato l’entusiasmo: San Siro strapieno per il preliminare di Europa League è un bel segna­le. La gente ha fame di Milan, e questo è un punto di partenza notevole” ha detto su quanto fatto vedere dal popolo del Milan nella prima uscita ufficiale della stagione.

Non sono mancate poi parole per mister Montella: “I giocatori nuovi so­no bravi, Montella è l’allenato­re giusto per assemblarli. Sono curioso di vedere come li siste­merà. Però una cosa bisogna dirla: diamogli tempo, non si cucina un grande pranzo in mezz’ora. E alla prima sconfit­ta, lo dico perché so come sia­mo fatti noi italiani, non but­tiamogli la croce addosso: il percorso di crescita prevede degli ostacoli e delle cadute“.

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Super appassionato di calcio ma seguo e ho praticato sport come pallavolo e basket, anche se non a livello professionistico. Sono tifoso del Milan da sempre e da ragazzino, quando giocavo con gli amici, indossavo la maglia di Weah anche se l'amore infinito è stato per Kakà. Gli altri colori non esistono se si parla di calcio: sono e sarò sempre rossonero.